giovedì, gennaio 17, 2008

Lettera aperta Al Sindaco del Comune di Abbiategrasso

Lettera aperta, Corsico 15/1/2008


Al Sindaco del Comune di Abbiategrasso


Il “Comitato cittadino di Corsico ferrovia Milano Mortara” segue come i diversi Comuni interessati al raddoppio, vedono le problematiche realizzative di questa opera. L’approvazione, il 19 dicembre del 2007, da parte del Consiglio della Regione Lombardia di una riconvocazione della Conferenza dei Servizi, ha richiamato l’attenzione su quanto la città di Corsico (Consiglio comunale all’unanimità e cittadini) richiedono da molto tempo.

Come noto, il progetto di raddoppio a raso previsto da RFI, comporta pesanti conseguenze nelle tratte urbanizzate. Il Comune di Abbiategrasso ha dovuto fare pressioni su RFI ottenendo alla fine l’interramento nella tratta cittadina.


Il Comitato di Corsico in passato ha preso l’iniziativa per conoscere come altri Comuni (Abbiategrasso, Vigevano) hanno risolto il problema per il loro territorio.

Sono stati effettuati incontri con l’Amministrazione comunale di Abbiategrasso ed abbiamo partecipato alla presentazione del progetto di interramento svoltasi al castello della Vs. città. In quella occasione è stato apprezzato come l’amministrazione si è posta nei confronti di RFI: in modo costruttivo, proponendo una propria soluzione alternativa al progetto iniziale che alla fine è stata accettata.

La vicenda di Abbiategrasso ci è parsa esemplare e meritevole di essere assunta a modello.


Il territorio per cui stiamo duramente impegnandoci presenta criticità maggiori di quelle di Abbiategrasso. Si tratta di una appendice densamente urbanizzata che dalla zona 6 di Milano (160000 abitanti) si prolunga fino a Trezzano S/N attraverso Corsico e Cesano. E’ la Milano del sud-ovest, una parte di area della città metropolitana sviluppatasi in mezzo a numerose barriere: Naviglio, vecchia e nuova Vigevanese, ferrovia.

La soluzione del raddoppio a raso, prescindendo dal contesto urbano esistente è un grave errore, che prolungherà i suoi effetti negativi per il futuro di questo territorio.

Non si progetta così in altri stati europei. Le opere pubbliche di questa importanza nella progettazione moderna vengono inserite in piani di riqualificazione del territorio consentendo anche una reale partecipazione dei cittadini.


Grazie alle tante iniziative di sensibilizzazione promosse dal Comitato, si sta rivedendo in termini di interesse pubblico la concezione di questa opera progettata da RFI in funzione del proprio interesse aziendale e senza tener conto delle conseguenze negative su questo territorio.

L’amministrazione comunale di Corsico, eletta nell’aprile 2005, aveva indicato nel programma l’obbiettivo e la necessità’ dell’interramento evidenziata ad RFI fin dal 2004 mentre in sede di Conferenza dei servizi furono segnalate le criticità del territorio richiedendo idonee soluzioni rimaste inascoltate.

Le sollecitazioni dei cittadini e del Comitato hanno ovviamente stimolato l’azione da parte dell’amministrazione comunale corsichese e ottenuto la giusta attenzione da parte delle altre istituzioni quali la Provincia di Milano e la Regione Lombardia.


Il ritardo con cui la precedente amministrazione Corsichese avrebbe espresso le proprie ragioni contro l’intervento a raso è un argomento infondato e non sufficiente a tramutare un brutto progetto che impatta negativamente sulla popolazione e sul territorio in un’opera pubblica che dovrebbe essere fatta al meglio nel rispetto delle esigenze sociali e urbanistiche dei Comuni che attraversa.


Ribadiamo che da anni RFI conosce le richieste del Comune di Corsico e le incompatibilità del progetto a raso rispetto ad aree sensibili ed a criteri di sicurezza che non sono stati neanche esaminati nello studio di impatto ambientale.


Non vogliamo certo richiamare a Lei le carenze esistenti nella procedura VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che nel nostro Paese taglia fuori i cittadini dalle scelte pur prevedendo la legge norme precise in termini di partecipazione.


RFI sta ora scavalcando le stesse prescrizioni contenute nel decreto Ministeriale sulla VIA e questo dovrebbe preoccupare le istituzioni perché è un aspetto di legalità a cui spesso ci si richiama rinunciandovi di fatto. Chi controlla il rispetto delle prescrizioni sull’impatto ambientale? I controlli si faranno ad opera ultimata quando il danno ormai è compiuto e non si può più rimediare. Saranno i cittadini a doverne subire le conseguenze. I responsabili non si troveranno mai.


I cittadini di Corsico si sono ripresi la possibilità di partecipare per tutelare i propri diritti ed il territorio in cui vivono. Quanti hanno responsabilità nelle istituzioni più vicine ai cittadini quali i Comuni, debbono compiacersi di questo risultato e non osteggiarlo.


Ci si attarda su una questione procedurale e di tempistica quando sono in gioco questioni ben più gravi quali: proseguire su una opera pubblica mal progettata in questa tratta oppure prendere in considerazione una soluzione alternativa; danneggiare il territorio e ledere i diritti dei cittadini (il diritto alla salute, alla vivibilità, alla sicurezza) o tutelare l’interesse pubblico; chiudere entrambi gli occhi e far proseguire nella realizzazione dell’opera mentre sono ignorate le stesse prescrizioni del Ministero sull’impatto ambientale oppure richiedere il rispetto della legalità.


Dalle iniziative intraprese dai cittadini per tutelare i propri diritti ne sta derivando un risultato di più generale interesse pubblico che riguarda l’area metropolitana sopra indicata.

Con l’interramento della ferrovia una fascia di territorio, in via di trasformazione, potrà essere ridisegnata. Quanto si può ottenere per l’interesse comune è descritto nello studio del Politecnico di Milano consultabile da chiunque.

La città di Corsico non pone quindi alcun veto, ma sostiene una proposta di soluzione necessaria per risolvere i problemi di impatto ambientale in questa area urbana riqualificando il territorio piuttosto che degradarlo con un raddoppio a raso.

Se la proposta sta ottenendo un ampio consenso (Comuni, Provincia, Regione) è perché il progetto alternativo ha contenuti positivi ed è fattibile in termini tecnici, economici ed ambientali.


Ci siamo preoccupati da subito del problema dei costi, dei tempi, della continuità del servizio per i pendolari. Abbiamo posto la questione al gruppo di studio del Politecnico. La relazione tecnica conclusiva, a disposizione di tutti, contiene le risposte a queste giuste preoccupazioni: i tempi di realizzazione possono essere contenuti anche con l’interramento, i maggiori costi vengono assorbiti con un piano di land use (non vi è aggravio della spesa pubblica anzi RFI può guadagnarci), il servizio per i pendolari non verrà interrotto ricorrendo ad idonee soluzioni tecnologiche.

Il timore del ritardo che può provocare la modifica del progetto nella nostra tratta è infondato. Tutto dipende dalla validità della modifica e da una attenzione comune alle fasi attuative.


Il voto espresso dal Consiglio della regione Lombardia dovrebbe quindi riscuotere un generale consenso. Perchè non superare le visioni parziali ed esaminare senza pregiudizi, in sede di Conferenza dei Servizi quanto di meglio si può ancora fare?

Vi è un interesse comune affinchè l'opera venga realizzata al più presto e per l'intera tratta da Milano a Mortara. La capacità di confrontarsi darà i migliori risultati e consentirà di raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile. Non va dimenticato che arrivati a Cascina Bruciata rimane l'altra tratta per il completamento del raddoppio. Il raddoppio riguarda anche i pendolari fino a Mortara. Quali problemi ci saranno per una realizzazione in tempi rapidi di tutta la tratta? Quali problemi ci saranno in ordine ad un servizio efficiente? Lo stesso materiale rotabile necessario è stato previsto o ci sarà il raddoppio e mancheranno i treni?


Il Comitato vorrebbe incontrarla per ascoltare le sue opinioni sulle riflessioni esposte in questa lettera. Certi della sua disponibilità ed in attesa di un riscontro Le porgiamo distinti saluti.



Il Comitato cittadino di Corsico

Ferrovia Milano Mortara




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